Essere consulenti di viaggio non garantisce solamente soddisfazioni dal lato economico e professionale. Dal 2 agosto 2012, dopo tanti anni di sensibilizzazione sull’argomento che hanno visto in prima linea ASSICOV (Associazione italiana consulenti di viaggio), la professione è legalmente riconosciuta in Lombardia. Il lavoro di consulente di viaggio è stato difatti inserito nel Quadro Regionale degli Standard Professionali (Decreto N. 869 Del 02/08/2012 della Regione Lombardia). Presto questa certificazione arriverà in tutte le altre regioni d’Italia a testimonianza della diffusione e del valore che i consulenti di viaggio hanno raggiunto oggi nel mondo del lavoro.
«È un punto di partenza per valorizzare un lavoro che non si può improvvisare, che si può svolgere solo se si è collaboratori di un’agenzia di viaggio e che richiede un ventaglio di competenze estremamente ampio» commenta Gianpaolo Romano, amministratore delegato di CartOrange – Viaggi su misura, uno dei grandi network che incentra la propria attività proprio sulla figura dei consulenti di viaggio. «La Regione ha messo a punto un quadro di riferimento che serve a progettare percorsi formativi dai quali nasceranno dei consulenti preparati e completi, sui quali i viaggiatori sapranno di poter sempre contare. Ci auguriamo che altre regioni seguano presto l’esempio della Lombardia».
Il lavoro di consulente di viaggio in Italia sta diffondendosi a macchia d’olio, vista la crescente richiesta di clienti che desiderano cuciti viaggi su misura che tocchino le loro più grandi passioni. Nel resto d’Europa, in particolar modo in Germania, Olanda e Inghilterra, la figura del personal traveller è sempre più ricercata per la capacità di andare incontro ad ogni richiesta del viaggiatore. In Italia ci sono diversi network che ricercano queste figure, pagando a provvigione il lavoro svolto in modo autonomo e flessibile. Tra le aziende più attive nel settore ci sono -, CartOrange e Travelgood. Per diventare consulente di viaggio viene richiesta la frequenza ad un corso organizzato dal network di riferimento: ottenuta una preparazione adeguata, si viene affiancati da un tutor per muovere i primi passi nel mondo del lavoro. Ottenuta una certa esperienza, il consulente di viaggio può svolgere la sua attività in maniera indipendente.
Diventare consulenti di viaggio è molto semplice, ma è richiesta una preparazione molto approfondita per iniziare a svolgere questo lavoro con professionalità. Non ci si può improvvisare dal nulla, nemmeno con tutta la buona volontà e spirito d’iniziativa di cui si è predisposti. Per tal motivo i network e le aziende che operano nel settore organizzano dei corsi preparatori che garantiscono una formazione completa e affidabile per l’aspirante consulente di viaggio. Per potervi partecipare bisogna affrontare delle spese, ma solitamente i prezzi dei corsi non vanno mai al di sopra dei mille euro. Ci sono diverse realtà che puntano sulla formazione di nuovi consulenti di viaggio: tra di questi possiamo segnalare -, Travelgood, CartOrange, BCD Travel e SI.RA.
I corsi di formazione sono brevi ma molto intensi: durante le settimane (dalle quattro alle otto) di corso si acquisiscono le regole base del lavoro e le competenze necessarie per operare con la massima professionalità ed efficienza. Dato che la professione di consulente di viaggio ha tra suoi punti di forza l’elasticità e l’autonomia del lavoratore, è bene conoscere sin da subito tutti i trucchi del mestiere. Le lezioni sono tenute da esperti della formazione e da consulenti di viaggio più esperti che, durante la loro carriera, hanno acquisito un background solido di esperienze.
Per prima cosa viene insegnato agli allievi in cosa consiste il lavoro di consulente di viaggio, approfondendo in particolar modo come organizzare la propria attività, come gestire il rapporto coi clienti, come curare ogni evenienza e richiesta. Dopo questo spazio dedicato alla presentazione teorica, si passa all’esame della strumentazione tecnica. Il consulente di viaggio difatti deve saper operare in autonomia e saper muoversi tra telesoftware di prenotazione di voli e hotel e marketplace per l’accesso alle banche dati fornite dai network di riferimento. Oltre a questo aspetto tecnico, necessario per diventare un consulente di viaggio a tutti gli effetti, viene fornita durante i corsi una preparazione su alcuni elementi di marketing. Ciò serve a trovare in primis nuovi clienti, ma soprattutto a farsi trovare più facilmente da chi richiede le vostre competenze.
Terminati i corsi di formazione, il consulente di viaggio viene affiancato da un tutor (di solito un collega più esperto) e introdotto nel mondo del lavoro. Si opera così sul campo, conoscendo i tempi e i modi necessari per svolgere al meglio la propria attività. Una volta acquisita l’esperienza necessaria, si può spiccare il volo lavorando in autonomia ma sempre con la stretta corrispondenza con l’azienda a cui si è legati. La formazione tuttavia non si esaurisce con questo corso iniziale: durante l’anno vengono organizzati dei brevi corsi d’aggiornamento, anche in e-learning, per testare la propria preparazione e imparare nuove cose.
Il consulente di viaggio basa molto del suo successo lavorativo sulla propria intraprendenza e sulla personale conoscenza del mondo dei viaggi. Una raccomandazione molto utile è aggiornarsi sempre, anche in maniera autonoma, leggendo riviste, magazine, siti e blog di settore per fornire al cliente sempre qualcosa in più, garantendo un servizio efficiente in ogni occasione.